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Una storia di passione

Gaetano Manzulli al Global Junior Challenge 2019

Una storia di passione

Una storia di passione

Ital.IA Lab. l’intervista a Gaetano Manzulli, insegnante per tutta la vita

Nell’edizione del 2019 del Global Junior Challenge, oltre ai premi storici del concorso internazionale sono stati assegnati riconoscimenti ai docenti che si sono distinti per il contributo di valore a programmi educativi innovativi: Gaetano Manzulli, docente dell’IIS Pacinotti di Taranto, è stato premiato nell'ambito del progetto Ambizione Italia per la scuola promosso con Microsoft Italia per la passione e l’energia con cui ha coinvolto nel progetto docenti e studenti. Un vero hub di intelligenza artificiale animato dalla comunità scolastica in una scuola di eccellenza e all’avanguardia in un contesto a volte complesso.

Anche in pensione, Gaetano Manzulli, laureato in Ingegneria elettronica a indirizzo Informatica, ha continuato a collaborare con la Fondazione Mondo Digitale in diverse occasioni, incluso il ruolo di formatore nel progetto Ital.IA Lab, realizzato in collaborazione con Microsoft Italia, con l’obiettivo di creare un'infrastruttura nazionale di hub sull'intelligenza artificiale generativa e formare una rete di trainer per le comunità locali.

Quest’anno, il prof Gaetano ha portato la sua esperienza in due scuole pugliesi: istituto tecnico Pacinotti di Taranto e liceo Lentini Einstein di Mottola. In un primo momento, Gaetano stesso ha partecipato alla formazione, per condividere insieme alla Fondazione metodi e strumenti per formare studenti, dai 13 ai 17 anni, e docenti. Il percorso è iniziato quindi con la formazione dei docenti, che poi sono diventati tutor nelle classi che hanno aderito al progetto.

“La riposta dei docenti, sia in una scuola che nell’altra, è stata significativa”, racconta Gaetano. “C’è molta curiosità intorno all’argomento. Nessuno sapeva bene cosa fosse l’intelligenza artificiale, le sue potenzialità e come si potesse adattare alla didattica. Abbiamo affrontato temi di etica dell’intelligenza artificiale e tecniche di uso dell’IA per l’apprendimento e l’insegnamento. Devo dire che c’è molta soddisfazione da parte dei docenti che finalmente capiscono come sfruttare le potenzialità di questi strumenti”.

Quali sono state le maggiori sfide nell’insegnare l’IA ai docenti?
“Bisogna combattere con la storica idiosincrasia da parte della scuola nei confronti delle nuove tecnologie. C’è un po’ di diffidenza nei confronti dell'IA. Ma quando si crea consapevolezza, e quindi ben venga la formazione, di quello che l’IA può e non può fare, si comprende che è uno strumento utile, anzi utilissimo. Penso, ad esempio, ai benefici che avrebbe sulla personalizzazione dell’apprendimento e per accelerare alcuni flussi di lavoro. Ecco, quando c’è consapevolezza, la diffidenza svanisce e il percorso diventa più semplice”. 

Pensa che ad oggi questa consapevolezza sia diffusa?
“Noi formatori facciamo una “semina”, ma sono ancora pochi i docenti che hanno acquisito questa consapevolezza. Spero che si prosegua in questa direzione, anche perché è stato coinvolgente vedere come i docenti si siano appassionati all'IA e come abbiano imparato a utilizzarla per arricchire l'esperienza di apprendimento dei loro studenti”.

Quali sono stati i feedback più significativi ricevuti dai partecipanti alla formazione?
“La reazione degli studenti alle opportunità offerte dall’IA: carica di stupore e ammirazione. La capacità di guidare l’IA nella creazione di contenuti li ha resi protagonisti attivi del loro apprendimento”. 

Durante gli incontri con gli studenti, Gaetano ha affrontato i problemi etici e le opportunità connessi all’intelligenza artificiale, con dimostrazioni pratiche sull’uso di piattaforme di IA generativa. Gli studenti hanno quindi avuto l’opportunità di generare contenuti con l’IA, un’esperienza che sarà valorizzata nel prodotto finale del progetto. 

L’opportunità più grande legata all’IA? E il rischio?
Per Gaetano l’opportunità più grande offerta dall’IA è l’aumento della produttività, mentre il rischio maggiore è quello di affidarsi completamente all’IA, dimenticando che non può sostituire l’essere umano. “L’IA può amplificare le nostre capacità ma non deve mai sostituire il nostro ruolo come individui pensanti e creativi.”

La formazione è stata anche un’occasione per introdurre nelle classi pugliesi l’uso di uno strumento innovativo ideato da Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale e personal chair in Technology Strategy all’Università di Edimburgo: il Personal Ecosystem Canvas (PEC). Il PEC permette ai giovani di autovalutarsi, identificando punti di forza e debolezze, e di definire obiettivi di crescita personale e professionale. “Il PEC è una bussola per i giovani in questo mondo complesso. Li aiuta a mettere a fuoco le loro ambizioni e a navigare verso il loro futuro” commenta Gaetano. 

 

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